Il mare tutto arrotonda
Lo suonano i sassi sul vento
e ci si bagna i piedi
Sono le onde più calme
a fare il lavoro migliore
La fretta violenta delle tempeste
che frange e rotola e piange
sotto le ruote della bici –
e l’equilibrio finalmente è perso
perché l’illusione ormai è reale
più vera di una vera bugia –
sul corpo salato
lo scoglio contro il faro
il santo malato
crea falesie nel cuore il mare
Le alghe danno un graffio di verde
smeraldo a tutto
questo lungomare della vita
come fanno le donne la bellezza
sconfinata sperduta nel mondo
più rotondo di ogni orizzonte
e gli occhi dei gatti un attimo prima
Non sono stanco
sono un sasso
che si gode il sole
e il suo vortice
fra una marea di uomini
ai loro piedi mobili molli
come le interiora dell’anima
esanime
La divinità della sincerità
ascoso mi aguzzo
sulle ali dei miei figli moscerini